La storia di Scopone inizia nel XIX secolo quando la cascina era la residenza di diverse famiglie di contadini che lavoravano nelle terre della Proprietà. Durante la II Guerra Mondiale Scopone divenne un rifugio per gli sfollati e ancora oggi gli anziani del paese di Montalcino ricordano con affetto quel luogo che li ha ospitati in uno dei momenti più oscuri della Storia del nostro Paese. Finita la guerra, vari proprietari si sono succeduti fino al 1992, quando la famiglia Genazzani, alla ricerca di una casa di campagna in Toscana, ha acquisito la cascina e i suoi terreni. Nel 1993 il mitico Settimio Dinetti, nato e cresciuto fra le vigne di Montalcino, fattore della Proprietà, fece con le mani e con i piedi del vino novello dall’unica, vecchia vigna di Scopone e regalò una damigiana da 50 litri alla famiglia Genazzani. Tanto era buono quel semplice vinello che durante una cena di anniversario con un folto gruppo di amici, i 50 litri sparirono in un soffio. Così nacque l’idea di trasformare Scopone in un’Azienda vinicola. I coniugi Genazzani risistemarono la vecchia vigna e nel 1997 vi fu la prima vendemmia: un grande successo! L’enologo Giacomo Tachis, amico di vecchia data della famiglia Genazzani, vide un grande potenziale in quel prodotto ancora così rustico ed è seguendo il suo consiglio che nacque l’Azienda Agricola Scopone. Negli anni sono state costruite nuove vigne ed una cantina semi-interrata al fine di poter seguire attentamente tutto il processo di vinificazione e invecchiamento in loco. Ancora oggi l’Azienda è gestita con amore e passione dalla famiglia, prima fra tutti da Theresia, assistita dal marito Andrea e dai figli Vanni, David, Nurit e Sarah. Il nome Scopone è il nome originale della Proprietà, che veniva chiamata cosi dalla gente del luogo a causa dei folti Scopi che popolano i suoi 20 ettari di bosco

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