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Dalle pendici del vulcano, le Doc esplosive della Sicilia

Doc esplosive della Sicilia

Dalle pendici del vulcano, le Doc esplosive della Sicilia

In questo articolo siamo alla scoperta delle Doc esplosive della Sicilia!

La Sicilia è l’isola più grande del Mediterrano, e al suo interno possiede una grande varietà di microclimi, dai più torridi delle regioni interne, fino a quelli montani delle pendici del suo vulcano attivo, l’Etna.

Quando parliamo di vini, la Sicilia si può fregiare di ben 23 Denominazioni di Origine (DOC) e una DOCG. L’isola può essere suddivisa in quattro principali regioni geografiche del vino.

Le uve più importanti della Sicilia si sovrappongono un po’ in tutte le aree, e comprendono anche la certificazione Terre Siciliane, Indicazione Geografica Tipica (IGT).

Sicilia DOC

Sicilia DOC è la denominazione più diffusa sull’isola. Venne creata nel 2011 da un consorzio di produttori, che ha promosso anche l’IGT siciliano.

Oggi aderiscono al consorzio diverse cantine che promuovono e producono l’utilizzo di vitigni autoctoni siciliani come il Grillo, Nero d’Avola, Frappato e Catarratto oltre ai meno conosciuti Inzolia, Grecanico e Perricone .

Tuttavia, il consorzio ammette l’utilizzo di varietà internazionali come Chardonnay e Cabernet Sauvignon.

I vini che si fregiano di questa denominazione possono essere prodotti in tutta l’isola, ma per ottenere la denominazione, la viticoltura e la vinificazione devono attenersi a controlli di qualità previsti dal disciplinare della DOC Sicilia.

Etna DOC

L’Etna, il grande vulcano ancora attivo del nord-est dell’isola, si è dimostrato decisamente generoso nel regalare terreni incredibili che producono deliziosi pistacchi, fragole rosso rubino e, ovviamente uva dolce e verace.

Il clima della regione, qua sulle vette dell’Etna, è quasi alpino, con intensa luce solare e precipitazioni abbondanti.

I vini prodotti in questa parte della Sicilia, sono DOC dal 1968 e i produttori locali stanno lavorando per guadagnarsi la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) Sull’Etna, si coltivano uve di Nerello Mascalese per il rosso e il Carricante per il bianco.

Il nerello vanta un paragone importante con il Barolo, e addirittura con il rosso di Borgogna.

Infatti, il Nerello coltivato in altitudine dona ai vini un sentore etereo e un sapore concentrato e consistente.

La miscelazione dell’Etna Doc

Il Nerello Cappuccio è l’uva principale con cui viene tagliato il Nerello Mascalese, e le miscele della DOC devono contenere almeno l’80% di Nerello Mascalese, con un massimo del 20% di Nerello Cappuccio.

Il bianco qui prodotto, il Carricante è secco e dal sapore minerale e fa da contraltare ai vini scuri prodotti in questa zona, dal sapore e il corpo tenaci, anche nel prezzo, più contenuto.

Il Carricante viene spesso miscelato con altri bianchi locali come il Catarratto, ma è possibile trovarlo spesso imbottigliato da solo.

Questo è un vino agrumato, con sentori di anice e miele, e decisamente salino.

Degni di nota sono i terrazzamenti in pietra, che seguono le vecchie colate laviche, e che assomigliano ai paesaggi della borgogna.

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