I vigneti della Tenuta Ghiaccio Forte sono situati alle pendici del Monte Aquilaia, lungo le rive del fiume Albegna, nella zona sud di Scansano. Due sono le tipologie di terreno: principalmente ghiaia pliocenica sui pendii e terra rossa limosa nella vallata, nei pressi del fiume. I vigneti sono stati piantati in due diversi momenti. Inizialmente, tra il 1999 e il 2001, cloni locali di Sangiovese, Petit Verdot e Syrah con una piccola porzione di Cabernet Sauvignon e successivamente nel 2006 nuovi cloni di Sangiovese, Petit Verdot e Syrah. Attualmente la tenuta comprende quasi 20 ettari vitati di cui circa 12 a Morellino di Scansano, presso i resti della città etrusca fortificata Ghiaccio Forte, da cui la cantina prende il nome. Dal 2020 i vigneti sono coltivati biologicamente. Il clima è asciutto anche grazie al vicino Mar Mediterraneo che riempie il cielo di raggi solari riflessi, protegge le vigne dalle gelate e genera correnti d’aria che bloccano la formazione di nebbia ed umidità, riducendo il numero delle irrorazioni e rendendo più semplice la produzione di uve sane con buone rese. Questo clima costiero fa sì che la fioritura sia anticipata rispetto ad altre zone e che la raccolta possa aver luogo da due settimane, ad un mese prima di Montalcino o del Chianti. La vendemmia è attentamente monitorata ed avviene solo manualmente con una successiva attenta selezione e diraspatura delle uve. Già intorno al 500 a.C., Ghiaccio Forte poneva le basi per divenire una fiorente città etrusca i cui resti giacciono a poco meno di un chilometro di distanza dalla cantina. Nel museo di Scansano è possibile ammirare testimonianze dell’età del bronzo e di un’antica vinificazione, rinvenute nell’insediamento di Ghiaccio Forte. Il territorio ha un’incredibile vista sull’arcipelago Toscano che include l’isola del Giglio, di Montecristo e nelle giornate più limpide, anche della Corsica. La posizione collinare dell’antico insediamento, permetteva ai suoi abitanti di avere un’ampia veduta della costa e delle vallate circostanti. Gli Etruschi erano degli ottimi marinai e con il fiume Albegna poco distante, approfittavano della naturale confluenza dei fattori per commercializzare con i Fenici le loro produzioni di vino, miele, opere d’arte e ceramica.

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