Pasquale Vallone continua a coltivare gli insegnamenti del padre per l’agricoltura nel casolare di famiglia e intraprende un’importante carriera in Banca. E proprio grazie a un trasferimento di filiale, all’inizio degli anni 90, entra in pieno contatto con la vita economica e sociale montalcinese per ben 5 anni. Erano gli anni della massima “espressione” del Brunello di Montalcino. Crea forti legami di amicizia che continua a coltivare anche a distanza. Nel 1996, un suo amico produttore, durante una giornata di caccia, gli mostra dei terreni in vendita a sud-est di Montalcino, 15 ha tra terreno incolto e bosco. Una vera occasione che Pasquale non si lascia scappare. Nel 1997 tutta la famiglia: Piera, sua moglie, Francesca e Federico, i figli, impiantano le prime barbatelle, un ottimo passatempo per i fine settimana. Gli ettari vitati diventeranno 10 in poco tempo, Pasquale trascorrerà tutti i suoi giorni di ferie in questo incontaminato angolo montalcinese. Pasquale trova in suo fratello Gaetano un grande aiuto e un ottimo cantiniere, producendo il primo Brunello di Montalcino Terre Nere nel 2002. Niente succede per caso: la prima notte del viaggio di nozze di Piera e Pasquale fu proprio a Montalcino. Piera rimase talmente affascinata dai tetti che si vedevano dalla loro camera di albergo che era convinta che prima o poi ci sarebbe tornata.

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