Situata nel comune di Gaiole in Chianti, la storia che lega la famiglia Ricasoli al vino è molto antica. Alcuni documenti, infatti, mostrano tra le prime raffigurazioni del Chianti l’albero genealogico della famiglia; altri, invece, attestano le prime esportazioni dei vini di Brolio vero Amsterdam e l’Inghilterra alla fine del 1600.
La nascita del Chianti Classico come lo conosciamo oggi e della formula del Chianti risale al 1872, quando il Barone Bettino Ricasoli realizzò “il vino sublime, in grado di essere venduto e bevuto in tutto il mondo, senza per questo perderne le caratteristiche organolettiche duranti i lunghi periodi di viaggio” (Dal libro Siamo Onesti! Il barone che volle l’unità d’Italia di Michele Taddei).
Per migliorare sempre più il suo vino e testare la sua qualità anche a lunghe distanze il Barone usava viaggiare molto e imbarcare le sue botti all’interno di navi dirette in tutto il mondo. Dopo tre decenni di esperimenti riuscì a creare il regolamento di produzione del vino Chianti che ancora oggi, seppur leggermente modificato, stabilisce le percentuali di uve necessarie per creare un perfetto Chianti Classico.
Oggi, a distanza di quasi 140 anni, il Barone Francesco Ricasoli porta avanti il desiderio di innovazione dei suoi antenati, che si riflette nella ricerca di una qualità sempre più ecosostenibile.

L’azienda Ricasoli si estende per 1200 ettari (240 vitigni e 25 coltivati ad ulivo) e presenta una biodiversità, unica nel suo genere, che favorisce il mantenimento di un suolo ricco e florido e garantisce la crescita di prodotti di qualità.
I vigneti dell’azienda di estendono in una zona collinare e presentano 5 differenti aree geologiche, ognuna con suoli, altitudini e microclimi differenti:
Macigno del chianti, si coltivano qui Sangiovese, Merlot e Chardonnay;
Scaglie Toscana, si coltiva Sangiovese;
Monte Morello, si produce Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot;
Depositi marini, si coltiva prevalentemente Sangiovese;
Terrazzo Fluviale Antico, si producono Sangiovese e Cabernet Sauvignon.
La lavorazione, il processo di vinificazione e di fermentazione avviene all’interno della tinaia, situata ai piedi del Castello di Brolio, e prevede una gestione differente per ogni singola particella (a volte viene effettuata un’ulteriore separazione secondo la morfologia del suolo). Una volta concluso il processo di fermentazione, i vini vengono trasfusi in botti, tonneaux e barrique di rovere e sottoposti a numerosi controlli di laboratorio.

La produzione comprende: Chianti Classico (di Annata, Riserva, nella versione DOCG Brolio Bettino o nelle Gran Selezione “Ceniprimo”, “Colledilà” e “Roncicone”) Torricella Bianco Toscana IGT, Castello di Brolio Gran Selezione, Grappa Riserva.

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