(iviaggiatorigourmet.blogspot.com)
Si è da poco conclusa un’edizione a dir poco particolare di Benvenuto Brunello, off-limits per il pubblico e dunque limitata ai soli addetti ai lavori, in cui è stata presentata l’annata 2016 (probabilmente fantastica) del vino vanto e bandiera di un’intera comunità, conosciuto ed apprezzato in ogni angolo del globo.
Ogni anno, in corrispondenza dell’evento, oltre ad organizzare l’assaggio in anteprima – o quasi – delle etichette in uscita, il Consorzio di Tutela fornisce una valutazione dell’annata appena vendemmiata e con essa del vino “atto a divenire Brunello”, quello che ha da poco iniziato il suo lungo percorso di affinamento.
Lo fa attraverso l’assegnazione di un numero di stelle (variabile da un minimo di uno ad un massimo di cinque) che testimoniano il valore potenziale dell’annata stessa e del Brunello che ne deriverà qualche anno dopo.
Va da sé che se si parla direttamente con l’oste il vino sarà sempre meraviglioso o sublime (o quantomeno mai meno che buono), ma essendo il Brunello di Montalcino una denominazione caratterizzata da importanti – in alcuni casi superbe – capacità di evolvere e migliorare con gli anni, è altrettanto logico che la reale valutazione di quanto un’annata sia o meno grande non può che fornirla l’inesorabile trascorrere del tempo.
Ma cosa è successo con il passare degli anni? Le quasi sempre importanti aspettative si sono dimostrate tali oppure spesso si sono commessi errori di (super) valutazione?
Vediamo quindi come si stanno comportando le ultime 10 annate in commercio, chiaramente in termini generali e con qualche piccola considerazione di carattere personale, tra cui le etichette che – millesimo dopo millesimo – hanno saputo maggiormente emozionarmi.
2006
Valutazione del consorzio: * * * * *
Annata climaticamente variabile, con frequenti piogge fino a giugno e mesi estivi caldi e soleggiati, ma con un periodo vendemmiale piuttosto buono e regolare. Valutata in termini di eccellenza, sia dal consorzio che dalla critica, che si era spinta a considerarla una delle migliori vendemmie degli ultimi cinquant’anni, anche superiore ad annate di livello assoluto come la 1995, la 1997 o la 2004. Vini che appena usciti si caratterizzavano per impressionante freschezza e tannino di grande qualità, ma anche per una verve aromatica ed un’energia che faceva presagire la classica “grande annata”. Nei fatti ha sostanzialmente confermato i giudizi che gli erano stati affibbiati, ed è ad oggi considerata una vendemmia di riferimento per la denominazione, anche se ha mostrato spesso differenze sostanziali – sia in termini di qualità assoluta che di potenziale evolutivo – tra i vini provenienti dalle zone più alte e fresche del comprensorio e quelli prodotti nella zona meridionale.
Giudizio personale: 9/10
Il mio Brunello dell’anno: Sanlorenzo Bramante 2006 (94/100)
2007
Valutazione del consorzio: * * * * *
Annata lineare, molto calda in corrispondenza della fase del germogliamento e con un’estate che solo ad agosto ha visto cadere le prime piogge, ma con un periodo vendemmiale decisamente regolare. Altra vendemmia accolta con grande favore dal consorzio ma anche e soprattutto dalla critica, e caratterizzata da vini estremamente corposi e strutturati. Con il tempo però, non ha pienamente dimostrato il potenziale di cui veniva ammantata, anzi ha in molti casi deluso le aspettative, con vini che si sono spesso rivelati evoluti prima del tempo o comunque non capaci di acquisire complessità ed eleganza con il trascorrere degli anni in bottiglia.
Giudizio personale: 7.5/10
Il mio Brunello dell’anno: Corte dei Venti Riserva 2007 (94/100)
2008
Valutazione del consorzio: * * * *
Annata particolare, caratterizzata da una primavera piuttosto piovosa e da un’estate nella norma ma “funestata” da una forte grandinata il giorno di Ferragosto, evento che obbligò i produttori a scelte vendemmiali drastiche, con conseguenti riduzioni dei volumi prodotti. Valutata bene ma non certo in termini di eccellenza, con gli anni si è presa diverse rivincite, mostrando vini certamente meno poderosi di quelli delle annate che l’hanno preceduta, ma capaci di regalare armonia ed eleganza, oltre che di esprimersi molto bene con il trascorrere degli anni.
Giudizio personale: 7.5/10
Il mio Brunello dell’anno: Uccelliera 2008 (94/100)
Valutazione del consorzio: * * * *
Annata certamente non perfetta, con frequenti precipitazioni primaverili a rallentare l’accrescimento ed un’estate piuttosto calda ed asciutta anche se con qualche intramezzo piovoso. Insomma, le condizioni “ideali” per la comparsa delle tipiche malattie della vite (oidio e peronospora su tutti). Periodo vendemmiale lineare e senza eventi da segnalare. A suo tempo fu addirittura valutata più di quanto dovesse essere, e nei fatti ha sostanzialmente confermato il giudizio, con vini equilibrati fin da subito anche se molto spesso con qualche limite strutturale, oltre che con sostanziali differenze qualitative tra le varie etichette (anche all’interno della stessa batteria aziendale)
Giudizio personale: 7/10
Il mio Brunello dell’anno: Fuligni 2009 (93/100)
2010
Valutazione del consorzio: * * * * *
Annata climaticamente perfetta, con piovosità regolare durante la fase di germogliamento ed un’estate asciutta ma senza picchi di calore. Periodo vendemmiale eccellente, senza piogge e con importanti escursioni termiche giornaliere. La grande annata, senza se e senza ma, questa si degna, nelle premesse ma soprattutto nei fatti, di rivaleggiare ad armi pari con quelle che hanno fatto la storia e determinato la grandezza di questa denominazione. Qualità media altissima, vini a cui non manca praticamente nulla: finezza olfattiva, concentrazione, complessità e capacità di invecchiamento. Se il buongiorno si vede dal mattino, una vendemmia destinata a restare impressa nei libri di storia del vino.
Giudizio personale: 9.5/10
Il mio Brunello dell’anno: Altesino Montosoli 2010 (96/100)
2011
Valutazione del consorzio: * * * *
Annata lontana dalla perfezione, caratterizzata frequenti ed abbondanti piogge primaverili e da un’estate davvero calda, con rese alla fine inferiori alla media. Vendemmia molto anticipata anche se con uno sviluppo regolare. Millesimo di medio livello, con valori di contenuto alcolico spesso oltre le righe ma con gran parte dei vini pronti ed equilibrati praticamente fin da subito, anche se con una qualità un po’ a macchia di leopardo. Insomma, chi è stata bravo a gestire l’emergenza estiva ha tirato fuori vini armonici e di livello, gli altri sono stati penalizzati da vini eccessivamente caldi e con una finezza che non si addice ad un Brunello di Montalcino.
Giudizio personale: 7.5/10
Il mio Brunello dell’anno: Argiano 2011 (94/100)
Valutazione del consorzio: * * * * *
Annata caratterizzata da una primavera e soprattutto da un’estate calda e quasi prive di precipitazioni, anche se le precipitazioni invernali (anche nevose) hanno permesso un provvidenziale accumulo di acqua nelle falde. Periodo vendemmiale con qualche pioggia ma nel complesso piuttosto regolare. Rese naturalmente basse e qualità potenziale delle uve molto elevata. Appena uscita fu valutata in maniera sontuosa, praticamente al livello della 2010, ma nei fatti non è riuscita a tenere il passo della grandissima annata, anche se il livello medio si sta rivelando decisamente buono. Vini dal notevole potenziale di invecchiamento, in alcuni casi autentici capolavori, ma spesso ingessati e compressi da un estratto ed una struttura alcolica troppo imponenti.
Giudizio personale: 8+/10
Il mio Brunello dell’anno: Il Marroneto Madonna delle Grazie 2012 (97/100)
2013
Valutazione del consorzio: * * * *
Annata fresca, quasi classica e tradizionale, con temperature quasi mai estreme e piogge regolari e mai troppo invasive. Buono anche il periodo vendemmiale, con qualche precipitazione ma anche con importanti escursioni termiche giornaliere. Annata valutata bene ma non benissimo, e con risultati variabili a seconda delle diverse zone del comprensorio. Ma nei fatti una vendemmia quasi ideale per il Sangiovese, dato che ha permesso l’ottenimento di vini caratterizzati da elevate acidità e tannini decisamente gagliardi (principali indicatori delle capacità di invecchiamento di questo vitigno) senza gli accessi alcolici tipici delle due precedenti annate. Uno dei miei millesimi del cuore.
Giudizio personale: 8.5/10
Il mio Brunello dell’anno: Le Chiuse 2013 (95++/100)
2014
Valutazione del consorzio: * * *
Annata fresca (quasi fredda) ma soprattutto molto piovosa, specie durante il periodo estive, con conseguenti problemi di sviluppo vegetativo ma soprattutto di gestione fitosanitaria dei vigneti. Nel complesso la peggiore vendemmia degli ultimi 10 anni, al punto che quasi nessun produttore ha ritenuto opportuno imbottigliare la Riserva. Vini comunque di buona fattura, fini e piacevoli, a dimostrazione delle grandi capacità tecniche ormai raggiunte dai produttori della denominazione, anche se generalmente privi della complessità e progressione che si pretende da un Brunello di Montalcino.
Giudizio personale: 6++/10
Il mio Brunello dell’anno: Castello Tricerchi 2014 (92/100)
2015
Valutazione del consorzio: * * * * *
Annata lineare, caratterizzata da una primavera fresca ed abbastanza piovosa ed un’estata calda. Periodo vendemmiale regolare, con ottime escursioni giorno/notte ed uve mature e sane. Annata valutata come superlativa in sede di assegnazione delle stelle, da molti considerata la vera “annata del secolo”, ma anche se siamo solo all’inizio non sta confermando al 100% le aspettative. Vini decisamente strutturati, caratterizzati da estratti imponenti e tannini maturi e vellutati, ma in molti casi privi di quell’acidità vibrante che assicura lunga vita al Brunello di Montalcino. Insomma, dei giganti seduti, vini ricchi ed equilibrati (quasi financo con stupore) praticamente fin da subito, ma con potenziale evolutivo non proprio da grandissima annata.
Giudizio personale: 8.5-/10
Il mio Brunello dell’anno: Pietroso 2015 (94+/100)